Il CAST Green IT Index e lo sviluppo applicativo sostenibile
Nella società attuale, l’uso massivo delle tecnologie informatiche pervade in modo sostanziale l’intero modello industriale ed è parte integrante della nostra vita.
La globalizzazione ha richiesto lo sviluppo di sistemi interconnessi con cui scambiare una moltitudine di dati con tempistiche sempre più stringenti, la necessità di avere informazioni sempre fruibili in tempo reale ha portato le aziende e i singoli utenti a trasferire le proprie informazioni in ambienti condivisi e sempre disponibili.
Questo ha determinato la nascita di Data Center in Cloud e di applicazioni sempre più complesse e articolate. Contemporaneamente sono cresciute le esigenze dei singoli utenti che, attraverso l’utilizzo di tecnologie fisse (Es. Pc & tablet) e mobili (Es. smartphone & dispositivi wearable), fruiscono di servizi sempre più sofisticati che coinvolgono sia le attività lavorative che quelle di svago.
Ovviamente queste innovazioni hanno portato molti vantaggi per gli utenti, ma purtroppo ci sono anche aspetti negativi di cui dobbiamo tenere conto, uno su tutti: l’impatto ambientale.
Infatti, tutte queste tecnologie informatiche necessitano di molta energia elettrica per far funzionare non solo i server ed i dispositivi finali in mano all’utente, ma anche tutti gli impianti di condizionamento dell’aria, necessari per evitare il surriscaldamento degli hardware elettronici.
L’esigenza di un’informatica sostenibile “verde” è poi cresciuta negli anni in parallelo a quella della “green society”, che si basa su un modello di sviluppo economico che tiene conto dell’impatto ambientale e che prende il nome di green economy il cui obiettivo è garantire alle generazioni future un pianeta in buona salute e una buona qualità di vita per tutti.
Alcuni dati per comprendere la dimensione del problema (Fonte IEA/A. Andrae/Ref. 6): la domanda di energia elettrica globale è di circa 20.000 TWh di cui circa 2.000 TWh sono a causa dell’utilizzo di tecnologie informatiche. Solo per i data center si utilizza una quantità di energia pari a circa 200 TWh e per fare un esempio di consumo puramente informatico per le criptomonete (BitCoin) vengono consumati circa 20 TWh.
La produzione di kWh porta ad emissioni di CO2 (o equivalente). Per produrre un kWh elettrico vengono bruciati mediamente l'equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell'aria circa 0,65 kg di anidride carbonica
Il settore ICT prevede di utilizzare il 20% di tutta l'elettricità mondiale entro il 2025 ed emettere fino al 5,5% di tutte le emissioni di anidride carbonica. https://www.theguardian.com/environment/2017/dec/11/tsunami-of-data-could-consume-fifth-global-electricity-by-2025
Cosa si può fare per condurre le imprese verso un’informatica più ‘verde’? A quali rimedi possono ricorrere le aziende per fronteggiare la questione? Quali altri tipi di vantaggi possono trarre le imprese da un approccio più “green”?
Uno degli strumenti cardine per la verifica della qualità del software dal punto di vista della sostenibilità aziendale è il “GREEN IT INDEX”. La definizione di Green IT (Fonte Techopedia) come “l’uso ecologico e a basso impatto ambientale di computer e altri strumenti informatici” spiega bene qual è lo scopo principale del green it index cioè misurare l’efficienza del software in termini di consumo energetico.
Infatti, la mancanza di efficienza nelle operazioni IT spreca energia, cicli di CPU non necessari determinano inutile consumo di kWh.
L'efficienza nelle operazioni IT è in gran parte condizionata dal modo in cui il SW è stato sviluppato: le persone sono state abituate a risorse informatiche in continua crescita e senza particolari vincoli di utilizzo, senza considerare l'impatto sull'ambiente determinato dal consumo di energia. Il risultato è un software tutt'altro che ottimizzato.
L'energia può essere risparmiata rendendo il software più efficiente.
Meno consumo di energia vuole dire meno emissioni di anidride carbonica, ma anche risparmi economici per le aziende unendo un vantaggio ambientale ad un vantaggio di business.
Per ovviare a questo spreco di energia CISQ ha fornito una definizione di Automated Source Code Green Measure, o Green IT Measure.
La misura CISQ Green IT identifica i costrutti nel software che comportano l'utilizzo elevato di CPU, rete e disco.
Ad esempio, l'eliminazione di inefficienze di accesso ai dati o la mancanza di indici nelle query su tabelle di grandi dimensioni allo scopo di ridurre al minimo le elaborazione in eccesso che comportano il consumo di energia e di conseguenza l’aumento delle emissioni di carbonio.
Il Green IT può essere misurato attraverso l'analisi del codice statico sul codice sorgente.
CAST, membro attivo del CISQ, ha implementato nella sua suite di prodotti CAST MRI la CAST Green IT Measure che si basa sulla CISQ Green IT Measure: https://www.it-cisq.org/standards/green-it-measure/
Inoltre, CAST, attraverso i suoi laboratori di ricerca contribuisce a questo indice in modo da migliorare sempre di più il livello di qualità delle misure.
L'Indice CAST Green IT si basa su regole di qualità selezionate da diversi criteri tecnici alla base delle analisi operate da CAST MRI sul codice sorgente delle applicazioni:
- Efficienza - Elaborazioni complesse in loop, gestione memoria, rete e spazio su disco, SQL e prestazioni nella gestione dei dati
- Complessità – Istanziazione dinamica (si perde il controllo del numero di oggetti), query SQL (semplificazione, evitare annidamenti e ripetizioni)
- Pratiche di programmazione – Gestione errori ed eccezioni (evitare elab. inutili), Comportamento imprevisto
- Codifica sicura – Sicurezza applicativa
Tutto ciò allo scopo di identificare parti di software che potrebbero essere ottimizzate per richiedere meno risorse della CPU.
Le ultime innovazioni prodotte da CAST in merito al CAST GREEN IT sono state già implementate in diverse aziende in ambito industriale, in ambito utilities ed anche in ambito governativo permettendo una analisi della sostenibilità ambientale del software attraverso la valutazione del Green IT.
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